Il blog della fantasia erotica

venerdì 26 dicembre 2008

Un sogno piccante -seconda parte-

A fatica mi svegliai, ero ancora immersa in quel sogno che continuavo a vivere anche a occhi aperti e la mamma continuava a chiamarmi e mi urlava “Jade, réveillés qu'et tard”. La sera prima mi ero dimenticata di spostare l’orario della sveglia e quella mattina avevo un esame importante a scuola, dovevo ripassare prima di andare a scuola e quindi feci colazione molto velocemente e dopo aver ripassato sul libro mi precipitai alla fermata dell’autobus che mi avrebbe portata a scuola. Nella mente avevo ancora quel magnifico sogno che continuava a rimbombarmi dentro, le dita ancora sentivano quella sensazione strana che provai quando per la prima volta in vita mia avevo toccato quel liquido strano, il mio olfatto sentiva ancora quel profumo acre e dolciastro e la mia mente non ne voleva sapere di concentrarsi sull’esame. Ero spaventata perché non sapevo più a cosa pensare, quella cosa mi distoglieva totalmente da qualsiasi altro pensiero e mentre camminavo dalla fermata dell’autobus per andare a scuola incontrai Eléonore che era nella classe di fianco alla mia, iniziammo a chiacchierare, lei era la mia migliore amica e le raccontai il mio sogno con un pochino d’imbarazzo; ascoltava molto attentamente e non apriva bocca durante il mio racconto, i suoi occhi vedevo che s’illuminavano e mi guardavano molto interessati. In men che si dica arrivammo a scuola e con il cuore in gola entrai in classe sapendo che ero l’ultima ad essere interrogata, non so cosa successe ma per fortuna riuscii a passare l’esame per un pelo e finalmente esultante uscii dalla classe per andare a vedere se anche la mia amica era riuscita a passare il suo esame; ci abbracciammo ed esultammo a più non posso e decidemmo che quella sera saremmo andate a festeggiare il risultato. Arrivarono le 19 ed iniziai a prepararmi partendo con un bel bagno caldo e profumato e mentre ero beatamente distesa nella vasca le mie dita toccavano incuriosite il mio sesso in una maniera mai provata; riprovavo nuovamente quelle sensazioni vissute nel sogno e non me ne davo spiegazione. Alle dieci avevo appuntamento alla base della Tuor Eifel, ero eccitatissima e non vedevo l’ora di abbracciare Eléonore che arrivò puntualissima all’appuntamento, iniziammo a parlare del piu e del meno fino a che ritornammo a parlare del mio sogno che continuava a tormentarmi, intanto camminavamo lungo i viali di Parc Du Champ de mars e ci trovammo in un angolino tranquillo dove iniziammo a svelarci a vicenda i nostri segreti più intimi che mai avevamo detto a nessuno. Istintivamente le nostre mani si unirono e proprio in quell’istante la nostra bocca si ammutolì lasciando la parola allo sguardo sensuale, senza più aprire bocca e sempre tenendosi per mano ci avviammo alla sua macchina ed andammo a casa sua dove ci abbracciammo ed iniziammo a fare l’amore. Questa volta ero ben sveglia e pensavo che quello fatto la notte prima era un sogno premonitore, io non avevo mai toccato un corpo femminile prima d’ora in quella maniera; i vestiti scivolavano a terra molto lentamente e tremavo di paura, Eléonore mi faceva coraggio con le sue parole e la sua dolce voce mi rilassava. Lentamente ci trovammo nude e mentre ci abbracciavamo mi baciava il collo….lentamente scendeva verso i capezzoli che si erano induriti, sentivo i brividi e ero paralizzata dalla paura perché mai avevo avuto un rapporto lesbico. Le sue mani dolcemente arrivavano in tutti i punti del mio corpo che rispondeva a tutte le carezze con dei brividi di piacere, iniziavo ad avere delle piccole contrazioni quando sentivo le dita passare dal clitoride e ad ogno passaggio stringevo le gambe perché un pochino avevo vergogna di quella situazione. Ad un certo punto si alzò e accese il registratore, scelse un brano di musica classica, era un brano di Stephen Schlaks, Sensitive and Delicate, quelle note mi aiutarono a sciogliere la tensione e lasciarmi andare definitivamente al suo amore. Lentamente mi sentivo penetrata dalle sue dita che con molta gentilezza mi regalavano delle sensazioni stupende, le stesse sensazioni che avevo vissuto nel sogno. I minuti scorrevano veloci e scoprivo un amore che mai avrei immaginato, dentro di me sentivo che le cose cambiavano perché un leggero bagliore offuscava l’immagine del mio ragazzo illuminando però l’immagine di Eléonore, non sapevo che una donna mi avesse potuto dare molto più piacere rispetto ad un uomo, le sensazioni erano molto piu belle e diverse rispetto a quello che mi faceva provare il mio ragazzo Isidore. Oramai non sapevo più cosa pensare perché quei minuti interminabili di passione mi stavano sconvolgendo la vita, lei continuava ad accarezzarmi e baciarmi e le mie gambe si scioglievano lasciando spazio alle sue labbra che molto sapientemente baciavano nei punti giusti. La sua lingua incrociava di continuo il clitoride per poi venirmi a baciare sulle labbra e tornare giù, avevo perso tutte le paure e quindi anche io iniziavo a muovermi baciando i suoi capezzoli che al passare della mia lingua rispondevano al mio richiamo. Oramai riuscivo a muovermi liberamente e amavo con tutta la passione che ardeva dentro di me, iniziavo a scendere anche io e vedevo le sue mani che iniziavano a piantare le sue unghie nelle mie carni, il mio piacere si fondeva con il suo ed in un unico gemito urlammo di piacere insieme.

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